“Laetitia. In assenza di confini”: la nuova mostra di Valeria Patrizi organizzata e curata da Studio Arte 15
Dal 30 ottobre al 10 novembre 2024, gli spazi del WeGil a Roma ospiteranno la nuova mostra di Valeria Patrizi intitolata “Laetitia. In assenza di confini”, organizzata e curata da Studio Arte 15 con il Patrocinio della Regione Lazio e di Lazio Innova.
Il progetto espositivo di Valeria Patrizi nasce dall’esigenza di esporre il suo ultimo lavoro, frutto d’importanti riflessioni universali che negli ultimi anni la vedono impegnata nella ricerca di tematiche legate al concetto della donna e della natura.
“Nello specifico l’artista” come scrive Simona Cresci nel suo testo critico in catalogo “coerente con il suo percorso poetico, presenta dieci grandi tele con le quali l’identità della donna è raccontata attraverso tematiche che ruotano intorno alla sua forza rigeneratrice, alla sua emancipazione, alla sua storia di donna salvifica, eroina, dinamica, intraprendente con la predisposizione a una sapienza intuitiva alla cooperazione, all’istinto, alla cura, alla capacità simpatetica e a quella empatica con la quale svela una natura salvata e ritrovata”
Dieci grandi tele inserite in altrettante strutture autoportanti e posizionate nella grande sala al piano terra del WeGil, delineano un percorso interattivo grazie al quale lo spettatore, immergendosi nella “folla” di donne ritratte in contesti naturali immaginifici e affiancate da animali – “meravigliose creature, compagne della figura che sembrano essere associate in modo irreale ma che in realtà rappresentano la mia parte più intima ed emotiva” (V.P.) – troverà gli strumenti di lettura necessari per interpretare racconti, parole, culture che si intrecciano in un percorso fatto di leggende, miti e storie tramandate di vita vera.
Valeria Patrizi si distingue nel panorama artistico nazionale, oltre che per la sua tecnica, per l’originalità con la quale realizza le sue tele di cotone che trattate con colle, gesso, diluzione di acqua e caffè, si muovono libere nello spazio anche grazie alla scelta di non intelaiarle.
L’intervento pittorico avviene attraverso disegni a matita, necessari per definire i contorni delle figure da lei ritratte, sulle quali interviene completandole con accurate cromie di acquarello e inchiostri, per restituirle allo spettatore in tutta la sua fluidità ed evanescenza
Scrive Federica Romano “C’è nel suo lavoro un ripetersi di volti femminili astratti, di animali ritratti in forma fiabesca e di una natura stilizzata che con forza unisce i vari punti e genera un insieme; ed è il mondo dell’artista pacificato”.
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