Incontro con Luigi Ontani in Sala Borsa a Bologna nell’ambito di Artefiera
È la terza edizione dell’omaggio dedicato ad artisti di fama internazionale invitati a Bologna in occasione di Artefiera. La carriera del noto artista Luigi Ontani sarà ripercorsa attraverso immagini e video delle sue performances, da quelle storiche degli anni Settanta, fino alle più recenti produzioni.
Dopo “Lady Performance” Marina Abramovic nel 2011, arriva a Bologna, in occasione di Artefiera 2012, Luigi Ontani, protagonista indiscusso nel panorama artistico internazionale. L’artista sarà venerdì 27 gennaio in Sala Borsa. L’evento è curato da Renato Barilli, con la collaborazione di Alessandra Borgogelli, Paolo Granata e Silvia Grandi.
L’omaggio alla carriera di Luigi Ontani avverrà attraverso immagini e video delle sue storiche performances realizzate negli anni Settanta, fino alle sue più recenti produzioni. S’intende percorrere l’intero curriculum dell’artista, ricco senza fine di esiti brillanti nella creazione di dipinti, oggetti, tessuti, ceramiche, e in una serie incessante di tableaux vivants, ricostruendolo mediante la proiezione su maxi-schermo di una fitta documentazione, fino all’ultima creazione che vede un gruppo di maschere impersonare i colori della tavolozza recando mazzi di fiori. Il tutto sarà accompagnato dal commento dell’artista, in dialogo con Renato Barilli, che gli è stato vicino fin dai primi passi. Il pubblico potrà intervenire con domande e osservazioni.
Il 27 gennaio del 2011 ospite d’onore era stata Marina Abramovic, incontrata all’Aula Magna di Santa Lucia. L’invito rivolto alla Abramovic intendeva anche ricordare una lontana Settimana internazionale della performance, svoltasi nel 1977, di cui l’artista serba era stata superba protagonista. Tra i performers convocati a quell’appuntamento ci fu anche Luigi Ontani, nato a Vergato ma poi trasferitosi a Roma – ora cittadino del mondo – chiamato ovunque sia a mostrare le sue splendide opere, sia a inscenare le sue performances, di natura assai diversa rispetto a quelle della Abramovic.
Nel caso di Ontani si può parlare di “Performance vestita” in quanto l’artista cerca di calarsi in panni propri di situazioni lontane, o nella storia o nella geografia, attraverso la tecnica detta anche del tableau vivant. Le sue opere fanno rinascere le forme di celebri dipinti del passato, o di condizioni rituali, da museo antropologico, praticando in sostanza una poetica dell’alibi, dell’essere altrove. Nella Settimana del ’77, Ontani offrì a un vasto pubblico, già allora accorso al richiamo di Arte Fiera, Il sonno di Endimione, ponendosi al centro del vasto salone della GAM, allora contigua agli edifici della Fiera, nei panni di un pastore arcadico con accanto una pecorella imbalsamata, dandosi a un sonno cullato dalla comparsa, ai lati, delle costellazioni, personalizzate attraverso le figure della mitologia, con ricorso alla proiezione di diapositive.
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