MARCO BOLOGNESI. BIENAL DI CURITIBA
Il 30 settembre 2017 l’artista Marco Bolognesi arriva con la mostra “Sendai city: the Truth” in Brasile alla Bienal de Curitiba 2017, una tra le più importanti manifestazioni artistiche dell’America Latina che dal 1993 promuove l’arte contemporanea, il cinema e la letteratura, con il sostegno del Ministero della Cultura del Brasile (MinC) e del Governo dello Stato del Paranà.
Selezionato dal curatore Massimo Scaringella, l’artista presenterà il progetto “Sendai city: the Truth” dedicato al rapporto tra verità e conflitto presso la prestigiosa sede del MON – Museu Oscar Niemeyer, visitabile fino al 25 febbraio 2018.
Marco Bolognesi, artista contemporaneo d’ispirazione fantascientifica che opera muovendosi a livello internazionale, ha ideato per Curitiba una stanza installativa, che vedrà esposta per prima volta la serie fotografica “Techno Mutant” (2017), realizzata dall’artista per parlare dello scenario conflittuale del mondo contemporaneo.
Partendo dal concetto di verità – the truth, come si legge nel titolo della mostra – Bolognesi si fa carico dello stato chiaramente in crisi di questa parola: “la nostra cultura – osserva – mostra lo sguardo della verità come la risposta ai fatti contemporanei della guerra, del terrorismo, soprattutto dello scontro costante tra occidente e medio oriente, che non è solo uno scontro tra religioni, ma molto di più’”. Secondo l’artista, infatti, la società attuale è legata al conflitto per mantenere il controllo della realtà, una realtà che non esiste, ma che comunque percepiamo. La verità, allora, che a questo punto dovrebbe giustificare lo scontro, diventa solo un punto di vista.
Il lavoro di Marco Bolognesi guarda a un futuro possibile attraverso Sendai City, un work in progress nato dalla sua sconfinata immaginazione, che vede il mondo contemporaneo traslato nell’universo di una megalopoli post-punk e concretizzato, in venti anni di attività, attraverso differenti linguaggi (fotografia, disegno, video e installazioni). Come riferisce l’artista, lo scontro/incontro ha sempre avuto un luogo, che a differenza dei campi di battaglia a cui si assisteva nell’antichità, oggi si consuma nello spazio che rappresenta a tout court il luogo contemporaneo: la città, quale “contenitore” per eccellenza di questo conflitto.
Con questa mostra, Bolognesi apre un nuovo capitolo negli scontri che imperversano a Sendai City e sceglie di raccontarlo con un progetto fotografico che incarna il conflitto corporeo: “Techno Mutant”.
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